Il consigliere regionale Antonio Tutolo solleva nuovamente la questione dei fondi destinati alla sanità in Capitanata, esprimendo preoccupazione per le scelte politiche che, a suo avviso, danneggiano gravemente i territori pugliesi.
In particolare, critica la recente delibera di Giunta che ha dirottato 6 milioni di euro da Casa sollievo della sofferenza di San Giovanni Rotondo verso due strutture sanitarie ecclesiastiche nel barese.
Le Dichiarazioni di Tutolo.
Tutolo afferma che certe scelte politiche possono causare danni peggiori di quelli derivanti dalla disoccupazione, dalla ritrazione economica e persino dalla presenza della mafia. Sottolinea che la politica pugliese sembra impegnarsi attivamente a creare difficoltà nei territori e ad interpretare leggi in modo non equo, a seconda delle circostanze.
La Critica alla Delibera di Giunta.
Il consigliere regionale critica la delibera di Giunta che ha dirottato i fondi, sostenendo che non si può rispondere ai cittadini di Capitanata dicendo che si è rispettata la legge. Fa notare che in passato, nel 2021, la stessa questione era stata risolta in modo diverso, equiparando gli enti privati del sistema sanitario regionale agli enti ecclesiastici, per trasferire risorse finanziarie verso le case di cura private accreditate, beneficiando principalmente l’area di Bari.
La Richiesta di Tutolo all’Assessore Palese.
Tutolo invita l’assessore Palese a farsi promotore di una revisione della delibera di Giunta, evidenziando che quei 6 milioni potrebbero essere ridistribuiti in Capitanata. Sottolinea la mancanza di volontà politica nel compiere scelte a favore del territorio di Foggia, già fortemente penalizzato da uno squilibrio nelle risorse sanitarie.
Appello per il Benessere dei Cittadini.
Il consigliere conclude ribadendo l’urgenza di rivedere la scelta ingiusta, poiché avrà impatti negativi sul futuro dei cittadini della provincia di Foggia. Sottolinea il persistente problema delle liste d’attesa e la riduzione dei servizi legati alla diagnostica per immagini, affermando che nel 2024 non è accettabile sentire ancora di persone che non ottengono diagnosi in tempi adeguati o che sono costrette a cercare cure altrove.